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Signorello Antonio

    Telefono: 050 315 3083

    Dove si trova: Pisa, stanza 57, Ed. B, piano secondo

    Dottorato di Ricerca
    Oncologia Sperimentale | Radioterapia e radiobiologia

    Responsabile: Laura Poliseno

    Dottorando di Genetica, Oncologia e Medicina Clinica, Università degli studi di Siena.
    Laureato in Biotecnologie Mediche, Università degli studi di Siena.
    Dopo aver acquisito esperienza nel campo della biologia molecolare attraverso gli internati per tesi svolti durante i miei studi di laurea triennale e magistrale presso l’Università degli Studi di Firenze e l’Università degli Studi di Siena, attualmente con il supporto dell’ISPRO, mi occupo dell’analisi dei meccanismi di tolleranza nel melanoma associati alla pigmentazione. Il mio progetto di dottorato è parte di un progetto di ricerca multidisciplinare finanziato dalla Fondazione AIRC, sotto la supervisione della Dott.ssa Laura Poliseno.
    L’obiettivo del progetto è sviluppare strategie terapeutiche innovative che combinino inibitori della pigmentazione con BRAFi/MEKi, al fine di migliorare l’efficacia del trattamento nei pazienti affetti da melanoma metastatico.
    Il melanoma negli stadi avanzati/metastatico è il tipo di cancro della pelle più aggressivo e mortale, derivante dalla proliferazione anomala dei melanociti. La mutazione più comune nel melanoma è la sostituzione V600E nell’oncogene BRAF. Nei pazienti con melanoma metastatico portatori della mutazione genetica BRAFV600E, la co-somministrazione di inibitori di BRAF (BRAFi) e inibitori di MEK (MEKi) ha dimostrato di migliorare la sopravvivenza e il rischio di recidive. Tuttavia, l’efficacia di questi inibitori è compromessa dallo sviluppo di meccanismi di resistenza genetica che si manifestano entro i primi sei mesi di trattamento.

    La melanina, pigmento responsabile del colore della pelle, dei capelli e degli occhi, svolge un ruolo complesso nel contesto del melanoma. Se da un lato essa esercita proprietà protettive, come l’azione antiossidante e la riduzione dei danni ambientali, dall’altro lato queste stesse proprietà rappresentano un meccanismo di tolleranza ai BRAFi/MEKi, favorendo la sopravvivenza delle cellule tumorali e quindi aumentando la probabilità che insorga la resistenza genetica.
    Recenti studi in vitro effettuati dal gruppo della Dott.ssa Poliseno hanno dimostrato che bloccare la pigmentazione può migliorare l’efficacia dei BRAFi. Approfondirò lo studio di tale meccanismo ed effettuerò uno screening farmacologico (in vitro e in vivo) per individuare le possibili e migliori combinazioni farmacologiche.