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Linzalone Nunzia

    Telefono: 050 315 3462

    Dove si trova: Pisa, stanza 4 – Ed A, piano primo

    Ricercatore
    Epidemiologia e Promozione della Salute | Epidemiologia Ambientale, Epidemiologia Clinica, Epidemiologia Socio Sanitaria

    Mi sono laureata con lode in Biologia all’Università di Pisa (1998) e ho conseguito una specializzazione in Gestione e Controllo degli Impatti Ambientali e Antropici (Scuola S. Anna Pisa in: Master di II livello, 2000). Sono ricercatrice al CNR dal 2001 (AdR dal 2001, TD dal 2009, TI dal 2012), vincitrice di concorso competitivo nazionale nell’area delle Scienze Mediche per le linee di ricerca sui rischi naturali, ambientali e antropici.

    Dal 2021, sono responsabile scientifico dell’Unità di Ricerca “Epidemiologia Ambientale e dei Sistemi Biocomplessi” (EpiBio), dove conduco attività nel campo dell’epidemiologia ambientale e della valutazione integrata di evidenze tossicologiche ed epidemiologiche, con focus sugli effetti sulla salute di esposizioni ambientali croniche.

    Negli ultimi anni ho approfondito l’epidemiologia preclinica, studiando gli effetti cardiovascolari (Work Package leader in HORIZON2020 “ALTERNATIVE”) e respiratori (Responsabile UdR in PRIN2022 “BREATH”) di sostanze chimiche tossiche. Dal 2019 coordino studi su ambiente e salute urbana come responsabile scientifico in collaborazione con il Comune di Pisa e l’Azienda Sanitaria Toscana Nord-Ovest, con attenzione ai determinanti ambientali (es. temperatura, deprivazione socioeconomica) e alla vulnerabilità sanitaria a scala micro-geografica, anche in Siti di Interesse Nazionale.

    Sono partner in consorzi europei su casi studio di Valutazione di Impatto sulla Salute (HIA) e salute urbana. Dal 2025 sono membro esperto del tavolo interdipartimentale CNR Ambiente-Salute finalizzato a sviluppare studi integrati sull’esposoma ambientale (provvedimento DSSTTA-DSB, 19 marzo 2025).

    A partire dal 2001 ho condotto studi pionieristici in aree a rischio ambientale (Gela, Campania) su contaminazione e salute (difetti congeniti, tumori). Tali esperienze sono confluite nella governance del rischio, contribuendo alle Linee Guida italiane per la VIS e al coordinamento del progetto EU-Life+ HIA21. Ho partecipato come esperto ai tavoli tecnici OMS (2017–2018) e svolto attività formativa in ambito sanitario e ambientale, tra cui il Master GECA della Scuola Superiore Sant’Anna.

    ISTITUZIONI DI RICERCA E UNIVERSITÀ – INTERNAZIONALI

    • NIBIO – Norwegian Institute of Bioeconomy Research
    • NILU – Norwegian Institute for Air Research
    • UNOCHAPECÓ – Universidade Comunitária da Região de Chapecó (Brasile)
    • WHO EURO – World Health Organization, Regional Office for Europe, European Centre for Environment and Health (WHO)
    • UU – Universiteit Utrecht (Institute for Risk Assessment Sciences – IRAS)
    • MUI – Medizinische Universität Innsbruck

    ISTITUZIONI DI RICERCA E UNIVERSITÀ – ITALIA

    • IBE-CNR – Istituto di BioEconomia, Consiglio Nazionale delle Ricerche
    • IFC-CNR – Istituto di Fisiologia Clinica, Consiglio Nazionale delle Ricerche
    • IRFMN – Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri
    • UNIFI – Università degli Studi di Firenze
    • UNIPI – Università di Pisa
    • UNINA – Università degli Studi di Napoli Federico II
    • POLITO – Politecnico di Torino
    • ISTAT – Istituto Nazionale di Statistica
    • AUSL TNO – Azienda USL Toscana Nord Ovest

    ENTI PUBBLICI E ISTITUZIONALI – LOCALI / GOVERNANCE

    • COM-PISA – Comune di Pisa (Ufficio Ambiente / Tutela del Territorio)
    • ARPAT – Agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana

    ORGANIZZAZIONI INTERNAZIONALI E DI CATEGORIA

    • IAIA – International Association for Impact Assessment

    L’unità sviluppa due aree di ricerca principali nell’ambito dell’epidemiologia ambientale:

    1. Valutazione del rischio orientata alla pratica clinica:
    Integra evidenze epidemiologiche e tossicologiche per una valutazione più accurata dell’impatto dei fattori ambientali sulla salute umana, migliorando la rilevanza dei dati per l’uomo rispetto ai modelli sperimentali tradizionali. L’epidemiologia osservazionale di popolazione collega l’esposizione a livello molecolare agli effetti tossici, descrivendo alterazioni funzionali precoci e danni d’organo come indicatori chiave di rischio. Questo approccio, integrando i nessi causali con evidenze sull’uomo, sostiene la transizione dalla medicina curativa a quella preventiva, permettendo l’identificazione precoce di endpoint predittivi di malattia ancora reversibili, anticipando esiti avversi e ottimizzando le strategie di prevenzione e intervento clinico.

    2. Epidemiologia spaziale orientata alla salute urbana:
    Analizza la distribuzione geografica dei determinanti ambientali, sanitari, socio-economici e demografici mediante modelli statistici spaziali, analisi geografiche multiscala e tecniche specifiche per l’identificazione di cluster (aggregazioni spaziali di eventi o casi) e hotspot (aree con concentrazioni significativamente elevate di un outcome). Questi metodi permettono di evidenziare disuguaglianze, vulnerabilità e aree critiche nei contesti urbani. Le analisi supportano l’individuazione di aree prioritarie per interventi di sanità pubblica e per una pianificazione urbana equa, promuovendo la salute urbana attraverso il collegamento tra condizioni ambientali, socio-demografiche e esiti sanitari.